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Dalla solidarietà a fondo perduto all’investimento in imprese sociali: i progetti di impact investing

A partire dal 2015, al fine di qualificare ulteriormente i nostri investimenti sociali, abbiamo realizzato una partnership con Fondazione Opes, qualificato fondo di investimenti in progetti imprenditoriali ad elevato impatto sociale. Abbiamo acquisito in tal modo il ruolo di erogatore di capitale filantropico da investire – attraverso Opes – in imprese economicamente sostenibili, capaci di favorire il progresso sociale e l’emancipazione dalla povertà. Opes è il primo Social Venture Capital italiano capace di finanziare le imprese sociali che operano nei settori critici dello sviluppo: salute, accesso all’acqua e a servizi igienici di base, energia, educazione, sovranità alimentare. La sua mission è supportare imprese sociali e imprenditori illuminati che propongono soluzioni innovative e durevoli per rispondere alle esigenze più persistenti della popolazione alla base della piramide. Il target di Opes è rappresentato da imprese sociali già esistenti - ad uno stadio iniziale di sviluppo e che stiano cercando di validare il proprio business model - localizzate nei Paesi in via di sviluppo e, dal 2018, anche in Italia. Opes incanala capitali filantropici, nella forma di investimenti, per perseguire impatto sociale e ritorni finanziari.

Tutti i fondi che ritornano a Opes vengono reinvestiti in nuove imprese sociali.

Progetto KADAFRICA

Località: Uganda
Settore: Agricoltura Sostenibile
Data investimento Opes: giugno 2016
Ammontare investimento: 87.000 $
Partecipazione SEA: 40.000 Euro

KadAfrica è un’impresa sociale fondata nel 2011 a Fort Portal, in Uganda, che produce e commercializza frutti della passione impiegando giovani donne vulnerabili attraverso un programma di formazione e crescita personale della durata di due anni, oltre a offrire un mercato di sbocco garantito a un’ampia rete di piccoli agricoltori locali che accompagna nella formazione e nel superamento della logica dell’agricoltura di sussistenza. L’equilibrio fra la sostenibilità economica e l’obiettivo sociale ha portato l’impresa a modificare più volte il proprio modello di business e posizionamento sul mercato.

KadAfrica affronta - in un’area rurale e estremamente periferica - il problema della precarietà dell’occupazione giovanile, oltre al cronico problema dei matrimoni precoci (il 40% delle ragazze si sposa prima del quindicesimo anno).

KadAfrica - N° GIOVANI DONNE coinvolte nella formazione

KADAFRICA - N° RAGAZZE COINVOLTE NELLA FORMAZIONE

Fonte: Opes Foundation

A livello di impatto i risultati sono stati estremamente positivi: nell’ultimo biennio 2.196 ragazze sono state coinvolte nella formazione e inserite nel programma biennale, con un aumento del loro reddito mensile in media del 250%.

Importante anche la ricaduta su oltre 10.980 persone nella comunità, che sono state coinvolte in modo più indiretto. Il 50% delle ragazze nel programma ha potuto avere accesso a finanziamenti attraverso risparmi e prestiti. Nello specifico, nel 2018 le ragazze coinvolte nella formazione sono state 847, 118 delle quali hanno abbandonato il programma (26 nel 1° trimestre, 33 nel 2°, 21 nel 3° e 38 nel 4°).

Il progetto ha riscosso numerosi apprezzamenti nel 2018. KadAfrica infatti ha vinto il Grand Challenge Canada rivolto alle migliori imprese sociali al mondo che si occupano di problemi relativi alla salute e al benessere delle donne e il management della società sta attualmente negoziando lo scaling-up dell’intervento. Grazie al programma rivolto alle giovani donne e ragazze vulnerabili, KadAfrica è risultata inoltre tra i vincitori del premio Roddenberry, ricevendo una donazione di 250 mila dollari.

La grande credibilità acquisita dell’impresa grazie ai suoi interventi sociali ha portato donazioni e premi, ma ha anche avuto l’effetto di sbilanciare il focus degli imprenditori più sul programma di accompagnamento alle ragazze che sulla sostenibilità derivante da attività di mercato (punto di raccolta/aggregatore del frutto a livello locale e distribuzione a livello nazionale dello stesso).

Nonostante la contrazione del fatturato registrata nel 2018, dovuta anche a un mercato altalenante e a prezzi sotto pressione, l’impresa ha recentemente ottenuto il supporto di USAID (l’Agenzia di Sviluppo statunitense) per uno studio di fattibilità per la realizzazione di un progetto pilota per la produzione di polpa, che permetterebbe una valorizzazione maggiore del raccolto e una importante diversificazione in ambito industriale.

KadAfrica - Fatturato 2018 (.000 $)

KADAFRICA - FATTURATO 2018 (.000 $)

Fonte: Opes Foundation

Il mercato potenziale di KadAfrica è comunque in espansione. Sono numerosi i contatti di possibili acquirenti, sia a livello locale che negli Stati Uniti e in Sudafrica.

Nel 2019 si potrà capire se l’impresa sarà in grado di aumentare la produzione e garantire forniture quantitativamente importanti a clienti nazionali e internazionali.

Progetto “The Water Shop Naivasha”

Località: Kenya
Settore: Accesso all’acqua potabile
Data investimento Opes: 2015-2016-2018
Ammontare investimento: 118.000 Euro
Partecipazione SEA: 40.000 Euro

The Water Shop Naivasha è un’impresa sociale che opera con il brand “PureFresh” basata in Kenya, a Naivasha (80 mila abitanti, 90 km a Nord Ovest di Nairobi) nella Rift Valley, proponendo un’efficace soluzione al problema del precario e inaffidabile accesso all’acqua potabile.

Attiva dal 2010, PureFresh si occupa di estrazione, purificazione e commercializzazione di acqua potabile (sia sfusa che imbottigliata).

In Kenya Il 42% degli abitanti nelle baraccopoli urbane e il 50% di quelli che vivono nelle aree rurali non hanno accesso garantito e continuativo all'acqua potabile. In modo particolare, le falde acquifere nella regione della Rift Valley contengono un'alta concentrazione di fluoro che porta all'osteofluorosi. Il risultato immediato è l'indebolimento e la decolorazione dei denti.

Ma gli effetti dell'esposizione prolungata a un’eccessiva concentrazione di fluoro vanno oltre lo scolorimento dei denti: gravi anomalie ossee che si presentano in deformità paralizzanti sono molto diffuse. Ricerche scientifiche evidenziano una correlazione diretta tra esposizione al fluoruro e abbassamento dell’intelligenza dei bambini, a partire da quantità pari a 1 mg/litro.

Il modo più comune con cui le famiglie a basso reddito purificano l'acqua contaminata è bollendola. Ma il ricorso a carbone di legna, legna o cherosene (le loro fonti energetiche più comuni), contribuisce alla causa numero 1 dei motivi della morte infantile al di sotto dei 5 anni: le patologie respiratorie.

Nella Rift Valley negli ultimi decenni innumerevoli sono stati gli interventi governativi e di agenzie di sviluppo internazionale mirati a garantire acqua potabile alla popolazione.

Solo Water Shop Naivasha, l’impresa di Anthony Kamoto, è riuscita a garantire una fornitura di acqua potabile in modo continuativo e a prezzi accessibili anche per le fasce più povere della popolazione. L’impresa sociale utilizza la tecnologia di osmosi inversa e, per contenere i prezzi e rendere l’acqua accessibile, utilizza un modello distributivo di franchising con vending machines “personalizzate” dallo stesso imprenditore. Il bacino della popolazione dell’area servita è di circa 1,6 milioni.

L’impresa ha come target la popolazione a reddito basso e medio basso che non può permettersi l'acqua in bottiglia venduta nei supermercati.

PureFresh ha iniziato le sue attività aprendo 2 negozi a Naivasha (arrivati poi a 4 nel corso degli anni). La società ha iniziato nel 2015 a testare un nuovo modello di espansione, installando 5 distributori automatici di acqua potabile posizionati presso altri negozi già esistenti, in modo da aumentare i volumi, ridurre i costi operativi e praticare livelli di prezzo tali da rendere sempre più accessibile il proprio prodotto per i clienti dei segmenti a basso reddito.

The Water Shop Naivasha – Evoluzione del fatturato ($)

THE WATER SHOP NAIVASHA – EVOLUZIONE DEL FATTURATO ($)

Fonte: Opes Foundation

Opes Foundation ha inizialmente investito nell’impresa nel 2014, mentre nel 2016, con il contributo di SEA, ha finanziato un progetto pilota di modellizzazione del franchising (upgrade da 5 a 25 franchisee).

Nel 2018, sulla base degli incoraggianti risultati ottenuti, è stato finanziato l’ampliamento del progetto pilota, con la realizzazione di un secondo impianto di potabilizzazione nella città di Nakuru (il primo è a Naivasha) che permetterà all’impresa di triplicare la propria capacità produttiva nei prossimi anni.

Attualmente quindi la società gestisce con successo:

  • 2 impianti di potabilizzazione
  • 3 punti di distribuzione e vendita gestiti direttamente
  • 35 franchisees.

The Water Shop Naivasha – Evoluzione del numero di famiglie servite a settimana

THE WATER SHOP NAIVASHA – EVOLUZIONE DEL NUMERO DI FAMIGLIE SERVITE A SETTIMANA

Fonte: Opes Foundation

Il volume di litri d’acqua purificata e distribuita è passato da 2 milioni nel 2017 a 3 milioni nel 2018.

Il numero delle famiglie servite a settimana è passato da 7.500 in media nel 2017 a 12.000 nel 2018.

Nel prossimo futuro PureFresh dovrà realizzare un aumento di capitale per espandersi ulteriormente e aumentare il bacino della popolazione servita.

Quid

Località: Italia
Settore: Moda etica
Data investimento Opes: 2018
Ammontare investimento: 300.000 Euro
Partecipazione SEA: 40.000 Euro

Quid è una cooperativa sociale che, tramite il proprio brand di moda etica “Progetto Quid”, offre opportunità di impiego stabile e crescita lavorativa a quanti si trovano in circostanze di fragilità lavorativa in Italia, con una particolare attenzione alle donne.

Il management team di Quid — costituito al 90% da donne di età compresa tra i 25 e i 40 anni — è formato da giovani apprendiste e professioniste che, dopo essersi formate all’estero o in aziende leader del settore (Safilo, Falconeri, Calzedonia), hanno scelto di mettere il proprio talento al servizio dell’imprenditoria sociale.

Progetto Quid vuole rivoluzionare la percezione della moda etica: le sue collezioni sono limited edition e nascono da eccedenze di produzione recuperate localmente. Oltre ad esistere come marchio indipendente, Progetto Quid — nella sua declinazione “Progetto Quid for” — produce linee etiche per aziende italiane di moda, andando a formare una sensibilità rispetto a temi di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale.

Progetto Quid – Evoluzione del fatturato (Euro)

PROGETTO QUID – EVOLUZIONE DEL FATTURATO (EURO)

Fonte: Opes Foundation

Il Modello d’impatto

Dal 2013 Quid offre opportunità stabili e trasparenti di inserimento lavorativo in un contesto giovane e dinamico a persone vulnerabili (l’80% delle quali donne) nei suoi vari dipartimenti: produzione e controllo qualità, retail, logistica, amministrazione e all’interno del management team. Grazie a un’attenzione particolare per tutti i tipi di vulnerabilità, dal 2014 Quid ha attivato un laboratorio sartoriale nella sezione femminile del carcere di Montorio (VR) e ha cominciato a inserire nel suo organico donne appartenenti a categorie vulnerabili per cui non esistono agevolazioni. L’approccio innovativo è valso a Quid il primo premio all’European Social Innovation Competition 2014 e, nel 2017, i premi Momentum For Change delle Nazioni Unite e il Civil Society Prize della Commissione Europea Impiego e Affari Sociali.

Impatto Sistemico – La Social Supply Chain

Progetto Quid realizza le proprie creazioni quasi esclusivamente partendo da eccedenze di produzione, spesso con metrature troppo ridotte per la grande produzione o dismesse per questioni legate a trend di mercato o caratteristiche del tessuto. Grazie a una rete di 17 fornitori di tessuto, Quid è in grado di prolungare il ciclo vitale dei tessuti e di accorciare la carbon footprint di decine di migliaia di metri di tessuto ogni anno, per un totale di 200.000 metri nel solo 2018.

Potenziare l’impatto sociale

Quid si affaccia al biennio 2018-20 con un ambizioso piano di crescita per massimizzare impatto sociale e commerciale, puntando a 120 dipendenti e a un fatturato di 4.5 milioni di Euro entro il 2020.

Se da un lato la cooperativa andrà a creare programmi specifici a favore di richiedenti asilo, rifugiati e detenuti uomini — andando così incontro ai bisogni del territorio— dall’altro programmi di leadership e integrazione sul luogo di lavoro renderanno più efficace il percorso di inserimento lavorativo e gli interventi formativi.

Opes, grazie anche al contributo di SEA, ha ritenuto di sostenere Quid nella fase delicata della crescita perché è in questo momento che Quid ha bisogno di un partner che possa non solo fornire “capitale paziente”, ma anche un accompagnamento nella gestione della crescente complessità, nella strutturazione di più articolati processi industriali, razionalizzazione dei processi produttivi e raccolta di capitali diversi. Opes, oltre ai capitali, ha messo a disposizione le competenze e il supporto di un manager esperto di processi industriali che ha accompagnato gli imprenditori nella scelta del sistema gestionale, descrizione e calibrazione dei processi, definizione del piano industriale triennale e primo affiancamento per la ricerca di ulteriori finanziamenti.

Opes ha definito una serie di metriche (KPIs sociali) che verranno monitorate annualmente e il cui raggiungimento porterà a benefici finanziari (sconto sul costo del capitale in proporzione).

Gli indicatori d’impatto sono relativi a:

  • Mobilità interna del personale impiegato nei processi produttivi
  • % delle persone vulnerabili rispetto al totale dei dipendenti
  • Integrazione dei migranti (categoria vulnerabile non soggetta a sgravi fiscali)
  • Interventi di supporto generale rivolti ai soci in difficoltà
  • Qualità e quantità dei clienti nel comparto B2B (indicatore d’impatto sull’ecosistema).